Il Nintendo eShop è ormai una miniera senza fine di svariate produzioni indipendenti, dotate chi più chi meno di una propria spiccata personalità, grazie alle dinamiche più “individuali” concesse e garantite dalla distribuzione autonoma offerta dallo store digitale e dall’elevato numero di potenziali acquirenti che lo visitano ormai con cadenza regolare. Basti pensare al numero di uscire settimanali, alle continue offerte e ai risultati sempre più elevati che Nintendo stessa riporta con cadenza trimestrale nell’ambito della ratio digitale vs fisica per i suoi prodotti di intrattenimento: ancor più dopo l’arrivo di una maledetta pandemia che, quantomeno, ha avuto come risvolto positivo quello di dare un notevole impulso proprio a questo versante commerciale. Certo, il rovescio della medaglia è quello di un negozio molto popolato, dove sta diventando sempre più difficile emergere dalla massa di produzioni presenti, fatta eccezione per alcuni nomi che, anche involontariamente, sono diventati di grande richiamo, creando quel paradosso di “grossa aspettativa”, magari applicata a sviluppi portati avanti da piccolissimi gruppi di lavoro, a volte addirittura individuali. Ed è all’interno di questo mare magnum che Pecaminosa prova a distinguersi, con il suo carico di estetica noir applicata alla pixel art.
Il gioco ci cala nella realtà di un’America anni ’20, fatta di gangster e italo americani, ricca di cliché sparpagliati un po’ a caso pur di offrire un colpo d’occhio d’insieme quantomeno superficialmente riconoscibile: malavita organizzata, misteriose sparizioni, tante armi e tanto alcool ad accompagnare le disavventure di un poliziotto detective ligio al codice d’onore, anche se non si capisce se sia quello della polizia o quello della mafia. Il tutto farcito con un pizzico di sovrannaturale e di mistero, il che non fa mai male, per gettare le basi narrative di un gioco che poi, in fondo, è un titolo d’azione, dove non si ragiona molto, ma si menano parecchio le mani.