Sono passati ben 19 anni, ma ecco finalmente arrivare su Switch (la console dei sogni per le IP Nintendo?) una nuova avventura inedita di Samus Aran per quanto riguarda il filone “2D”: Metroid Dread uscirà a ottobre in esclusiva per la console ibrida della casa di Kyoto! Un vero e proprio evento, che sancisce per altro la collaborazione ormai stretta tra Sakamoto (storico producer della saga) e Mercury Steam, team di sviluppo spagnolo che già si occupò di Samus Return per 3DS.
Un titolo che si approccia al mondo fantascientifico di Metroid con una impostazione “2.5D”, riprendendo le classiche inquadrature dei primi capitoli della saga, riammodernandoli con una grafica poligonale e un senso di tridimensionalità capace di riflettersi su diversi aspetti del gioco, per un’opera che, seppur molto diversa e lontana dall’approccio di Prime, promette di infondere grande cura e passione in quest’opera originale. Scopriamola insieme, prima della sua uscita sul mercato (e dell’ingresso della cartuccia nelle nostre Switch!)
Iniziamo da questo video di gameplay pubblicato da NintendoLife; preso direttamente dalla build presentata all’E3, consente di apprezzare molte cose di Dread, anche grazie all’assenza totale di commento aggiuntivo, favorendo il senso di immersione nel gioco. Partiamo proprio da qui, infatti, cioè dal mondo di gioco. L’ambientazione aliena e spaziale in Dread vira chiaramente su toni di terrore, come si evince sia dal compartimento audio che dalla dinamica di interazione con le entità denominate E.M.M.I. (Extraplanetary Multiform Mobile Identifiers). Il primo è di assoluto livello, grazie a una fine e raffinata gestione degli effetti sonori ambientali uniti in maniera delicata ma inquietante alle poche e sporadiche note della OST, finora appena accennata ma pronta a variare a seconda delle situazioni di gioco. La seconda introduzione sessioni ludiche fortemente improntate all’adrenalina, costringendo l’utente a fughe repentine, figlie del constante inseguimento da parte di questi esseri senzienti, capaci di “instant-kill”, portandoci al Game Over immediato. Ritmo di gioco che viene sostenuto poi dal ritorno di una Samus in grandissima forma, capace di mettere in mostra un’agilità notevole (vista forse solo in Other M per Wii), senza dubbio meno “ponderata” rispetto alla serie in prima persona. Da sottolineare poi la cura riservata al vero e proprio mondo di gioco, spesso oscuro e tenebroso ma non spoglio né desolato, come si può notare dalle numerose creature che animano i fondali, piuttosto che dagli evocativi giochi di luce e ombra apprezzabili nel filmato che riportiamo.
Sembra molto bello.
Prenotato!
Anche io…la Limited! E gli amiibo! :p