Perché di base, per quanto bizzarro, Miitopia resta pur sempre un RPG: molto semplice (e semplicistico), ma comunque RPG è. Tant’è che abbiamo gli immancabili combattimenti a turno con attacchi standard, magie e abilità varie. Anche il sistema di combattimento è molto basilare, potendo controllare solamente il proprio Mii, lasciando il controllo dei tre alleati ad una IA che comunque si comporta in maniera più che discreta. Il guizzo di creatività è affidato alle 12 classi che si sbloccano nel corso dell’avventura principale: oltre a grandi classici del genere come il guerriero, il mago e il sacerdote, avremo la possibilità di vestire (o far vestire) i panni di un cantante, di un gatto, di un panzer e persino di un fiore. Le abilità associate ad ognuna sono molto variegate (attacco, cura, assistenza), incoraggiando quindi a creare una squadra bilanciata per le battaglie. Non che la difficoltà sia particolarmente alta, innalzata solamente con sporadici, lievi incrementi in occasione di alcune battaglie con i boss. Avremo poi in ogni momento accesso a delle pepiere magiche con le quali “condire” i nostri Mii per far recuperare punti salute e punti abilità, oppure conferire delle abilità speciali temporanee. Una trovata che tende a semplificare ulteriormente le battaglie, ma che almeno fornisce un po’ di brio ad un sistema combattimento senza troppi spunti interessanti.
Paradossalmente, l’aspetto più strategico avviene fuori dal campo di battaglia. Non tanto per l’esplorazione, che avviene in maniera estremamente lineare: una volta selezionata l’area da visitare, i Mii avanzano automaticamente lungo il percorso selezionato, intervallato solamente da qualche chiacchiera e alcuni eventi casuali. Si presentano a volte dei bivi, anche se in diverse occasioni conducono allo stesso punto di arrivo (magari incontrando un diverso numero di nemici o forzieri). Ma alla fine di ogni missione, facciamo il nostro arrivo in una locanda pronta ad accogliere i nostri viaggiatori. È in questa fase che potremo rendere la nostra squadra più forte dandole da mangiare cibi ottenuti dai nemici, tenendo presente che ognuno va ad influire su diverse statistiche (attacco, difesa, velocità…) e che alcuni Mii potrebbero trovare indigesti determinate tipologie di manicaretti. Ogni tanto i Mii ci chiederanno anche di dar loro qualche soldo per poter comprare nuovi equipaggiamenti, e anche se ogni tanto ce li vediamo tornare solo con una stupida banana PS, la maggior parte delle volte arrivano con armi e vestiari tanto potenti quanto bizzarri: uno scienziato potrebbe infatti tornarvi con una bottiglia di ketchup al posto di una provetta, oppure un serafico sacerdote con una tuta che mette in mostra i suoi addominali scolpiti (grazie a della pratica imbottitura). Ma nel caso non vi piacesse il nuovo stile, potrete sempre decidere di rimanere col vecchio look e aumentarne semplicemente le statistiche.
Inoltre, posizionando i nostri eroi nelle varie stanze della locanda, potremo far accrescere il loro livello di sintonia: più forte il legame, maggiori i vantaggi in battaglia, come attacchi combinati o potenziamenti vari. Ci sono anche degli speciali tagliandi che consentono ad una coppia di fare un’uscita assieme a prendersi un caffè, a pescare, a fare shopping e altro ancora, così da migliorare ulteriormente la loro affinità. Ma state attenti, perché col tempo potrebbero nascere anche gelosie ed incomprensioni, con risvolti non sempre ottimali durante i combattimenti. Tutto questo impianto da simulatore di vita ricorda molto un parente di Miitopia, ovvero Tomodachi Life, altro gioco per 3DS con protagonisti i Mii e molto popolare tra i giocatori più giovani. E anche Miitopia sembra strizzare l’occhio verso questa fascia d’età, grazie ad un gameplay immediato, scenette divertenti (anche se alla lunga ripetitive) e ad un impianto perfetto per sessioni mordi-e-fuggi, tanto che il gioco ogni tot ti chiede se non sia il momento di fare una pausa: oltre all’evidente vena paternalistica tipica di quando ci si rivolge a dei bambini, in realtà è un ottimo suggerimento per chiunque, dato che il gioco dà il meglio di sé proprio a quando giocato a piccole dosi, senza il rischio di stancarsi della ripetitività di fondo.
In caso di sessioni più lunghe, potrebbe tornare utile il pulsante B, grazie al quale poter velocizzare praticamente tutte le fasi di gioco: dialoghi, esplorazione, combattimenti. Se invece siete a caccia dell’immagine ideale da condividere sui social, il tasto Y consente di bloccare il gioco in qualsiasi istante, così da scattare lo screenshot perfetto in cui il vostro amico “miizzato” dice o fa qualcosa di buffo. Magari in compagnia del cavallo, quella che Nintendo ha pubblicizzato come la grande novità di questo port: in sostanza, al gruppo si aggiunge un compagno equino (anch’esso personalizzabile) sul quale cavalcare durante l’esplorazione, ma anche combattere, con attacchi sempre più potenti al crescere del legame instaurato. Per quanto apprezzabile, non è una novità così rilevante. Gli sviluppatori hanno cercato di movimentare un po’ le cose con alcuni eventi che forzano il giocatore a creare da nuovo (almeno temporaneamente) la propria squadra: ciò consente senza dubbio di sperimentare con diverse classi e avere un folto gruppo di alleati (e Mii diversi), anche se a volte sembra quasi più che altro una scorciatoia facile da implementare per costringerci a livellare più personaggi.
La recensione
Il pregio maggiore di Miitopia è probabilmente quello di aver riportato in primo piano l'enorme potenziale dei Mii. Per chi ha già giocato alla versione per 3DS, non ci sono molti nuovi contenuti da provare, se non un editor di Mii formidabile grazie al quale poter ricreare praticamente chiunque vi venga in mente. Speriamo sia l'alba di un nuova età d'oro per i Mii!