Backworlds: la recensione

Due realtà parallele da svelare pennellata dopo pennellata in un piacevole puzzle-game pittorico.

Dal freddo nord lo studio indie svedese Logic Ember, ci porta un platform/puzzle game dalle calde sfumature pastello, da risolvere pennellata dopo pennellata. Dopo il suo esordio, avvenuto un anno fa per PC, Backworlds approda finalmente su Switch con una serie di funzionalità sviluppate ad hoc per la nostra amata console.  Il duo creativo a capo del progetto ha impiegato ben 9 anni di duro lavoro prima di portare sui nostri schermi il risultato dei loro sforzi, vediamo se tanta attesa verrà ripagata a dovere.

Ci troviamo nelle vesti di uno strano animaletto, una sorta di colorato gattone a due code, con il quale attraverseremo quattro universi ricchi di livelli ben caratterizzati da superare completando puzzle via via sempre più intricati.  Il mondo nel quale è ambientato Backworlds è composto da due realtà parallele e perfettamente simbiotiche: un mondo reale, colorato e vivido, ed un mondo alternativo virato sulle tonalità del grigio, del bianco e del nero, altrettanto vivo e ricco di elementi con i quali interagire.  Il passaggio da un mondo all’altro è gestito in maniera davvero semplice e intuitiva tramite l’utilizzo dei dorsali di destra, che fungeranno praticamente da pennello tramite il quale decolorare il mondo reale per passare al mondo alternativo e viceversa. Feature specifica della versione Switch è la possibilità di utilizzare la funzione pennello tramite touch. Con un dito potremo infatti pennellare le aree, gli item o i personaggi che vorremo portare nel grigio mondo parallelo; utilizzando due dita invece potremo ricolorare le aree evidenziate e riportarle nella realtà originale. Si potrà inoltre modificare l’ampiezza del tratto in modo da poter applicare eventuali pennellate di fino laddove necessario.

Come detto le due realtà si completano perfettamente, anche grazie al fatto che ognuna risponde a logiche fisiche tutte sue. Laddove, ad esempio, avremo necessità di smuovere un pesantissimo macigno potremo provare a pennellarlo portandolo nella realtà alternativa dove una minore forza di gravità renderà lo sforzo facilmente fattibile. Stesso discorso qualora necessitassimo di passeggiare a testa in giù, di spostare una calamita, alzare un ponte levatoio e così via. Tra una realtà e l’altra inoltre cambia anche la consistenza della materia stessa, dove infatti in un mondo ci sarà un impenetrabile muro di roccia, pennellandolo potremo scoprire un morbido prato comodamente attraversabile. Queste logiche se nei primi livelli saranno davvero evidenti e proposte al giocatore come in una sorta di tutorial, col procedere del gioco saranno sempre più nascoste e necessiteranno di un buon colpo d’occhio per essere padroneggiate.

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