Un secondo aspetto sul quale il team di lavoro ha speso energia e passione è poi quello prettamente ludico, in particolare per quanto riguarda le possibilità di interazione bellica contro i nemici e il senso di progressione esperibile lungo l’arco narrativo dell’avventura. Sì perché rispetto al passato avremo modo di apportare attacchi contro i nostri nemici con un numero di armi e incantesimi senza dubbio superiore, arricchendo sia la strategia che, soprattutto, il senso di varietà presente nel gioco. Tra fiamme e coltelli, doppelgangher e fulmini, grazie alle nuove soluzioni ideate avremo maggiori possibilità di infliggere danni ai mostri avversari, sempre in numero soverchiante rispetto al nostro avatar solitario. E, tra tante peripezie e difficoltà, avere dei brevi, ma intensi momenti di superiorità non è affatto male e, anzi, risulta piuttosto appagante! Inoltre, il senso di progressione di cui parlavamo è legato a doppio filo con il ritrovamento di alcuni collectible (le fate magiche) sparsi lungo i livelli e che, se riportati all’albero magico (che è evidentemente anche uno “skill tree”, per un richiamo meta-testuale piuttosto apprezzabile) saranno in grado di sbloccare armi e abilità per il nostro eroe. Questo contribuirà ad aggiungere alla saga un elemento finora sconosciuto, come quello della crescita del personaggio derivante dalla nostra abilità di proseguire lungo i livelli più tortuosi, andando ad arricchire l’esperienza di gioco. Un’esperienza che per altro offre anche un ulteriore livello di esplorazione, legato alla struttura a bivi dell’arco narrativo: completato un quadro, infatti, potremo proseguire lungo la sessione di gioco successiva, optando per una strada piuttosto che per un’altra, andando ad aumentare i percorsi, la longevità, la rigiocabilità e, nell’insieme, un senso di curiosità e progressione mai visti prima all’interno dell’universo di Ghosts ‘N Goblins.
L’aspetto superficialmente più evidente della rinfrescata data alla saga è poi quello grafico, che in qualche modo rappresenta iconograficamente l’intero operato dedicato da Capcom a questo nuovo capitolo della saga: fedeltà alle origini, ma con una reinterpretazione assai moderna. Lo stile e la direzione artistica, infatti, sono fortemente intrise di quel senso di appartenenza che ad alcuni ha inizialmente fatto storcere il naso, ma Switch alla mano (o nella dock station), il risultato è più che riuscito. L’unico aspetto che forse non riesce del tutto a superare lo scetticismo iniziale è quello delle animazioni, chiaramente poco “articolate” non per una mancanza di programmazione, ma per una ferrea volontà di restare ancorati alla natura arcade della saga, ma effettivamente un po’ troppo retro. Per quanto concerne il resto, invece, dal richiamo alle pergamene antiche, inchiostrate di colori sgarganti e contrapposizioni cromatiche complesse, al ricco effetto di parallasse di alcuni scenari; dalla complessità di svariate scene, sia per i fondali che per il numero di nemici, alla varietà scenografica che il gioco è capace di offrire; dagli effetti di luce, superficie e rifrazione al frame rate sempre solido e convincente, tutto trasmette un senso di cura e ricercatezza, che fa apparire questo Ghosts ‘N Goblins: Resurrection davvero tirato a lucido. Complice anche la risoluzione, che pare nativa a 720p in modalità portatile e a 1080p su schermo TV, come troppo spesso non succede per alcune produzioni per Switch. Per quanto declinato su un’opera chiaramente non profonda o complessa come altri generi necessariamente richiederebbero, la prima prova su strada della versione “Nintendo” del RE Engine è davvero convincente e lascia presagire grandi soddisfazioni anche per le produzioni future.
La recensione
Ghosts ‘N Goblins: Resurrection è un progetto capace di legare tradizione e modernità, con un livello di sfida altissimo e una veste grafica tirata a lucido; con dinamiche ludiche “di una volta”, unite ad alcuni arricchimenti e a svariate migliorie del “QoL” piuttosto significative. Alcune scelte stilistiche sono forse fin troppo ancorate al passato, mentre una struttura comunque ancora così fortemente legata alla necessaria reiterazione di svariati tentativi per superare alcuni livelli potrebbe finire per risultare frustrante per una fetta del pubblico odierno, ma l’esperimento è senza dubbio interessante e riuscito. Bentornata Capcom, ora continua a deliziarci su Switch come solo tu sai fare!